Grazie alla pandemia del covid, l’Italia ha capito l’importanza di alcune risorse sino ad ora messe sempre in secondo piano. Parliamo dello smart working che potrebbe anche essere il futuro dell’economia nostrana e che addirittura è stato utilizzato anche in campo sanitario. Molti sono risultati i medici interessati all’utilizzo di piattaforme come Skype e Zoom, oltre a Whatsapp
L’interesse allo smart working sanitario mostrato attraverso uno studio
Purtroppo la pandemia ha messo a dura prova il rapporto medico paziente, che non poteva esaurirsi da vicino. La trasformazione digitale è stata una necessita, ma stranamente ha velocizzato l’efficienza medica nei riguardi di chi ne aveva bisogno. In vista di quanto, secono la ricerca, il 51% dei medici di famiglia ha lavorato da remoto e parla positivamente dell’esperienza. La qual cosa comporta che ora, a emergenza finita, non hanno remore ad impiegare nuovamente i medesimi strumenti, purché questi vengano resi ulteriormente efficienti.
Digitalizzazione per i pazienti? Una cosa positiva
Per quel che concerne l’uso di piattaforme di collaboration, l’impiego si è registrato per il 69% dei medici di base e per il il 60% degli specialisti. I dati positivi non sono solo da parte dei medici. Anche i pazienti sono più propensi alla digitalizzazione sanitaria, per una percentuale pari al 54%. Questo vuol dire che oltre la metà si è informata attraverso canali digitali